La colonscopia è una delle indagini diagnostiche più costose e invasive tra tutte le tecniche di immagine. Ma, a tutt’oggi, rappresenta il gold standard per lo studio delle patologie del colon, non essendo superata, in quanto a valore diagnostico, da nessun’altra metodica.
Una assicurazione medica privata, la Alliance Worldwide Care, che assicura 250.000 persone in 150 paesi, ha svolto un’indagine sui costi della colonscopia nel mondo. Sono state prese in considerazione solo colonscopie diagnostiche, con o senza biopsie, escludendo tutte quelle operative (polipectomie, mucosectomie, protesizzazioni, emostasi, durante interventi chirurgici, ecc.). L’indagine è stata svolta, dal novembre del 2011 al novembre del 2012, in 49 paesi: gli Emirati Arabi, il Brasile e gli USA hanno, in percentuale sulla popolazione i più alti numeri di colonscopie all’anno.
I paesi dove la colonscopia costa di più sono gli USA con 4742 euro e la Svizzera con 4728 euro, quelli in cui costa di meno è la Croazia con 101 euro e l’India con 105 euro. La colonscopia più cara è stata registrata in USA con 9743 euro.
Nello studio, eseguito da medici irlandesi, ci si chiede il perché di queste enormi differenze di costi.
In Italia non mi risulta che siano stati eseguiti studi del genere, ma anche nel nostro paese le differenze sono notevoli tra le regioni e anche all’interno della stessa regione e della stessa città e oscillano tra i 1500 euro e i 150 euro.
Provo a dare una risposta alla causa di questo divario esistente non solo a livello internazionale, ma anche nel nostro paese.
La qualità di una colonscopia dipende da numerosi fattori: la pulizia del colon, la sicurezza della sala endoscopica, le strutture collaterali (sterilizzazione, sale d’attesa pre e post, bagni dedicati), l’esperienza del medico endoscopista e degli infermieri ed OSS che collaborano alla procedura diagnostica, l’efficienza della strumentazione, l’organizzazione della sala endoscopica, il confort del paziente, l’efficacia della sedo-analgesia, la disponibilità dell’anestesista in determinate circostanze, la sicurezza. Sono questi fattori che incidono in maniera determinante non solo sulla qualità ma anche sui costi dell’esame.
Alla luce di uno studio, che ho eseguito recentemente per il Ministero della Salute nell’ambito della valutazione dei costi dello screening del cancro del colon, il costo base di una colonscopia nelle strutture pubbliche, risulta intorno ai 280 euro che, in presenza di tutti i fattori su citati che rappresentano la garanzia di qualità ottimale, arriva anche a 400-500 euro. Ovviamente nel rapporto libero professionale tra il paziente ed il medico ha un ruolo importante la professionalità del medico e il rapporto esclusivo medico-paziente che, in alcuni casi, può fare lievitare notevolmente il costo dell’esame.
Ritengo non azzardato ipotizzare che, quando una colonscopia costa meno della cifra base, probabilmente, per contenere al massimo i costi si è agito eliminando alcuni dei fattori che ne danno una garanzia di qualità.
Nicola D’Imperio