Sei italiani su dieci soffrono di disturbi gastrointestinali: una condizione che può portare ad ulteriori rischi, in concomitanza con pranzi e cene che ci aspettano durante le festività ormai alle porte.
Il dato su nostri connazionali sofferenti di questo tipo di disturbi si evince da una recente ricerca di ANIFA (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione): i disturbi più frequentemente lamentati sono bruciore di stomaco, difficoltà di digestione, diarrea, aerofagia e meteorismo.
«Difficoltà digestive del tratto alto dell’apparato digerente possono derivare dagli eccessi alimentari” dichiara Attilio Giacosa, direttore scientifico del Dipartimento di Gastroenterologia del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza, “il che si traduce in condizioni di sofferenza come sensazione di pesantezza dopo un pasto abbondante, gonfiore di stomaco e nausea. Ma anche il tratto finale dell’apparato digerente è interessato: anche in questo caso compaiono gonfiore, eccesso nella funzione intestinale oppure stipsi». E a quanto pare, anche i cibi possono fare la differenza: “Più un cibo è ricco di grassi o particolarmente lavorato” spiega Giacosa, “più è a rischio: pensiamo alle fritture, agli intingoli, ai sughi o alle carni cotte a lungo“; come dire, tutto ciò che è presente sulle nostre tavole durante le feste!
Che fare quindi? Qualche cautela va presa: “Non eccedere è la cosa più importante“, conclude Giacosa, “e anche i classici due passi dopo pranzo sono un’ottima abitudine, così come lo è il non fumare dopo i pasti e l’astenersi dai superalcolici“.
Nicola D’Imperio